Arezzo fa propri i “Patti educativi di comunità”

La Fondazione Arezzo Comunità e i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e del Convitto Nazionale del Comune di Arezzo siglano l’accordo che dà il via alla progettazione legata ai “Patti educativi di comunità”.
I “Patti educativi di comunità” sono strumenti operativi introdotti recentemente dal Ministero dell’Istruzione per dare alle comunità l’occasione di rafforzare efficacemente non solo l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e la comunità educante.

L’accordo, che vedrà insieme le istituzioni scolastiche (nello specifico gli Istituti Comprensivi del Comune di Arezzo e il Convitto Nazionale), la Fondazione Arezzo Comunità, ma anche gli enti e le associazioni del territorio, mira infatti ad incrementare l’offerta formativa delle scuole del primo ciclo d’istruzione. L’obiettivo è quello di tenere le scuole aperte nei pomeriggi e in estate offrendo maggiori occasioni di crescita ai ragazzi e alle ragazze grazie ad un programma di azioni che integrino e amplino le normali routine didattiche.

Un coordinamento stabile tra i vari soggetti che aderiscono ai “Patti Educativi di Comunità”, permetterà di strutturare un calendario di attività in collaborazione con le associazioni del territorio così che i piani educativi e didattici si integrino attivamente con i valori del volontariato, del senso civico, dell’essere comunità.

I percorsi educativi e formativi che verranno proposti, mireranno a rafforzare la socializzazione, la cura, la prevenzione, l’inclusione e saranno finalizzati a ridurre le devianze, avvicinare al mondo volontariato, potenziando lo sviluppo della creatività, delle competenze mediante esperienze laboratoriali.

La progettazione, che sarà condivisa e terrà presente le esigenze dei vari territori così da offrire risposte efficaci e puntuali ai bisogni della comunità, porterà alla definizione dei primi appuntamenti già nei prossimi mesi.

Quella dei “Patti Educativi di Comunità” è una pratica già avviata con ottimi risultati in altre città italiane: l’idea è quella di trasformare le scuole in punti attivi di cittadinanza così da prevenire le nuove povertà educative e la dispersione scolastica, attraverso un approccio partecipativo e solidale di tutti gli attori in campo che si impegnano a valorizzare e a mettere in rete tutte le esperienze del territorio, così che la scuola sia di tutti e di ciascuno, non lasciando nessuno indietro.

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